La biblioteca diocesana del Seminario vescovile di Biella, da un decennio oggetto di numerosi interventi e di lavori di catalogazione (ancora in corso), da due mesi ha aperto al pubblico con i seguenti orari: dal lunedì al giovedi dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 17 e il venerdì mattina dalle 9 alle 12.
La biblioteca è così finalmente in grado di mettere a disposizione della comunità biellese i suoi spazi e i suoi 80mila volumi, nonché numerosi servizi quali: consultazione in sede, servizi di prestito a domicilio, prestito interbibliotecario e document delivery, assistenza bibliografica ecc. Fondata nella prima metà dell’Ottocento in seguito al lascito testamentario del secondo vescovo di Biella Giovanni Battista Canaveri, furono gli eredi, il rettore del Seminario di Biella Giovanni Battista Robiolio e l’abate Giovanni Battista Calanzano, a donare al Seminario i loro patrimoni librari, comprendenti quello del vescovo, tra il 1823 e il 1852.
Al momento della sua apertura al pubblico, avvenuta nel 1843, la biblioteca del Seminario era una delle poche istituzioni culturali presenti sul territorio. Nel corso dell’800 il suo patrimonio venne incrementato da numerose donazioni e da vari acquisti che le permisero di diventare un punto di riferimento per la formazione dei seminaristi e per le esigenze di lettura dei preti della Diocesi.
La biblioteca continuò a funzionare, sempre per uso interno, fino allo scoppio della prima guerra mondiale nel corso della quale il Seminario venne requisito e adibito ad ospedale militare di riserva.
Terminata la guerra il Seminario e la biblioteca ripresero l’attività con rinnovato slancio. Nei primi anni ‘50, il rettore del Seminario Luigi Maffeo fece compiere un imponente lavoro di revisione e inventariazione delle raccolte librarie, ma negli anni ‘70, la biblioteca conobbe nuovamente una sorta di abbandono.
Solo nella metà degli anni ‘90 la Chiesa biellese, spinta dal vicario generale Fernando Marchi, riprese in mano le sorti della biblioteca, dedicandola al vescovo Carlo Rossi e affidandone la direzione a don Carlo Dezzuto, grazie alla cui intelligenza, sensibilità e impegno, è stato portato avanti l’ambizioso progetto di avere un istituto culturale nel centro cittadino a vantaggio della comunità biellese.
Avere la possibilità di utilizzare e valorizzare una biblioteca che ha una funzione e una competenza specifiche è infatti una grande occasione, perché essa può così diventare un servizio attivo, che mette a disposizione di vari utenti una documentazione spesso non disponibile altrove.
Grazie ai fondi della Regione Piemonte, della CEI, della Diocesi di Biella, dello Stato e di fondazioni bancarie (Biverbanca, CRT e Compagnia San Paolo), sono stati così ristrutturati i locali della biblioteca, adattandoli a depositi librari, la sala di lettura (saloni Maggia), riportando alla luce la preziosa decorazione originale e la volta con rosoni, nonché il pavimento in legno e il mobilio ottocentesco in ciliegio.
Sempre grazie a tali contributi, è stato soprattutto portato avanti da parte delle due bibliotecarie (dott.ssa Antonella Iacono e dott.ssa Stefania Santà) un intenso lavoro di catalogazione, che è tuttora in corso per una parte dei fondi librari presenti. Il patrimonio catalogato ha raggiunto le 80mila unità e per quanto riguarda la fisionomia delle raccolte sono maggiormente rappresentati le discipline della teologia morale, devozionale e pastorale, la dottrina cristiana, la liturgia etc., ma anche discipline quali le scienze sociali, politiche, economiche, il diritto, la medicina e, naturalmente, la letteratura.
Oltre al prezioso fondo antico, che conta più di 250 edizioni del Cinquecento, vi è un interessante sezione di storia locale, un cospicuo fondo musicale e una raccolta di riviste locali e nazionali.
L’adesione al Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) attivo dal 1999, fa sì poi che tutti i libri catalogati siano visibili e ricercabili on-line via internet, collegandosi all’Opac del catalogo collettivo nazionale, o a quello del polo piemontese, cui essa fa capo.
La prima parte del lavoro è dunque fatta, e alla biblioteca, affidata da poco alla direzione di don Gabriele Leone, resta ora la seconda ed altrettanto impegnativa parte: radicarsi sempre più nel territorio, per non essere solo un luogo di conservazione del patrimonio librario, ma una realtà viva al servizio della comunità locale, civile ed ecclesiastica. Informazioni relative alla vita della biblioteca sono disponibili sul sito web (http://bibliotecaseminariobiella.wordpress.com/).
I prossimi eventi ci portano a segnalare una selezione di libri molto interessanti sulla Sindone e sul venerabile don Oreste Fontantella, della cui vita sono per altro disponibili volumi ad libera al Seminario.
da Il Biellese di oggi 30 marzo 2010