I primi pellegrini giungono ad Oropa già verso la fine del sec. XIII con la costruzione della nuova chiesa accanto al primitivo sacello, sebbene termini come “pellegrino” o “pellegrinaggio” non trovino un’attestazione nei documenti medievali. Già in tempi molto antichi, numerosi «transeuntes» e «viatores», venivano ospitati dai frati eremiti essendo Oropa «ecclesia seu domus sancte marie de Oropa» sia luogo di culto sia luogo di ospitalità, nel quale si offriva alloggio ai pellegrini provenienti dai luoghi più remoti.
A partire dal 1600 si intensifica la presenza di pellegrini al Santuario, che si inserisce stabilmente come meta della religiosità piemontese. Pellegrini vi giungono dalle diocesi di Vercelli, Ivrea, Novara e Casale Monferrato, e dalla confinante Vallaise: iniziano a giungervi fedeli da Fontainemore, Issime, Lillianes e Gressoney. Oropa diventa meta di pellegrini da altre località piemontesi: Torino, Pinerolo, Saluzzo, Fossano, Alba, Asti, Cuneo, Mondovì e dalla vicina Lombardia. Numerosi sono anche i pellegrini di lingua francese e tedesca.
Abbandonate le forme più antiche come gymnopodia, nel corso del ‘600 vi è l’usanza delle «vigiliae» e i «salmi», ossia le processioni delle popolazioni e delle loro autorità. In processione salivano a Oropa anche le confraternite biellesi come quella di San Paolo, della corporazione dei pastori e mandriani che si recavano portando in dono ceri votivi; vi erano poi i “novenanti” che tramandavano l’antica consuetudine di sostare a Oropa per nove giorni, come i vescovi Vercelli e di Ivrea.
Era in oltre usanza per i cittadini biellesi salire ad Oropa da Biella per la celebrazione del «salmo». Organizzate dal console dalla città, queste processioni erano partecipate dalle confraternite. Nel 1629 era già tradizione la processione annuale dell’ultima domenica di agosto a commemorazione della prima incoronazione del 1620.
Nel corso del XVII e XVIII sec. date le ricorrenti carestie ed epidemie le processioni si intensificano; particolarmente importante è la presenza delle processioni delle parrocchie della Valle di Gressoney (Vallaise). L’usanza del pellegrinaggio notturno è testimoniata oltre che a Fontainemore anche da altre parrocchie della valle d’Andorno e fu abbandonata nel XX sec. Anche le parrocchie delle diocesi vicine sovente organizzavano processioni in caso di epidemie o altre calamità naturali come nel caso dei pellegrinaggi del 1714 di Chivasso e del 1653 di Borgo d’Ale e Villata.
Alle vie praticate lungo gli antichi percorsi di fede si ispirano numerosi cammini devozionali già oggetto di approfondimento in una precedente mostra curata dalla Biblioteca diocesana e dall’Archivio diocesano di Biella
Oropa da Fontainemore / fotografie di Alberto Vaudagna, testo di Francesco Rosso. – Ivrea : Priuli & Verlucca,1981. – 13 c. : 18 tav. ; 22×23 cm.
Oropa pellegrina / [curatore Danilo Craveia ; testi in catalogo Jolanda Stevenin]. – Torino : Sagat, stampa 2005
In montibus Sanctis : il paesaggio della processione da Fontainemore a Oropa / a cura di Tullio Gal. –
Ponzano Monferrato : Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali
Così da quattrocento anni : da Fontainemore ad Oropa e ritorno / Gianfranco Bini. – Champorcher! : Lassù gli
ultimi, 1995. – 1 v. : in gran parte ill. ; 31 x 31 cm. ((Testo in italiano e francese